Esempi di economia circolare in UE
Rapporto 2022 CEN
La classifica di circolarità nelle principali cinque economie dell’Unione europea è basata su sette indicatori come esempi di economia circolare. Il tasso di riciclo complessivo dei rifiuti, urbani e speciali. Il tasso di utilizzo di materia proveniente dal riciclo. La produttività delle risorse. Il rapporto fra la produzione dei rifiuti e il consumo di materiali.
La quota di energia da fonti rinnovabili sul consumo totale lordo di energia. La riparazione ed il consumo di suolo. L’Italia e la Francia sono i Paesi che fanno registrare le migliori performance di circolarità, totalizzando 19 punti ciascuno.
In seconda posizione, staccata di tre punti, si attesta la Spagna con 16 punti.
Decisamente più contenuto è l’indice di performance di circolarità della Polonia e della Germania che ottengono, rispettivamente 12 e 11 punti.
Interessante è anche osservare il trend di circolarità che permette di capire quale Paese abbia fatto registrare il maggiore incremento nelle proprie performance negli ultimi cinque anni.
Gli indicatori presi come riferimento sono quelli utilizzati per la classifica precedente. Parlando di esempi di economia circolare L’Italia è in testa per i trend di circolarità delle cinque principali economie europee.
Il nostro paese ottiene 20 punti e stacca di quattro Germania e Polonia, classificate in seconda posizione.
Spagna e Francia hanno totalizzato solo 14 punti. Raddoppiando l’attuale tasso di circolarità, a livello globale si potrebbero tagliare ben 22,8 miliardi di tonnellate di gas erra.
Ecco alcuni esempi che spiegano perché. Per i metalli ferrosi il riciclo comporta un impatto stimato tra il 10 e il 38% rispetto a quello derivante dalla produzione del ferro/acciaio da materie prime vergini e tra il 3,5 e il 20% rispetto a quello generato dalla produzione dell’alluminio da materia prima vergine.
Fonte: Circulareconomynetwork Rapporto-sulleconomia-circolare-2022-CEN
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Spreco di risorse e consumo eccessivo: Il modello economico dominante si basa su un’approccio lineare di “prendere, produrre, usare e gettare via”, che porta a uno sfruttamento eccessivo delle risorse naturali e alla generazione di enormi quantità di rifiuti. Questo modello non è sostenibile a lungo termine, poiché le risorse del pianeta sono limitate e sempre più esaurite. L’economia circolare si propone di invertire questa tendenza, favorendo un sistema in cui le risorse vengono utilizzate in modo più efficiente e mantenute in circolazione il più a lungo possibile attraverso il riciclo, il riutilizzo e il ripristino.
Impatti ambientali e cambiamento climatico: L’estrazione, la produzione e lo smaltimento dei materiali hanno un impatto significativo sull’ambiente, contribuendo all’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, oltre a essere una fonte importante di emissioni di gas serra. L’adozione dell’economia circolare può aiutare a ridurre questi impatti, riducendo la dipendenza dalle risorse fossili, limitando la deforestazione e promuovendo pratiche agricole sostenibili.
Opportunità economiche e innovazione: La transizione verso un’economia circolare offre opportunità significative per la creazione di nuovi posti di lavoro e per lo sviluppo di settori economici innovativi. L’adozione di pratiche circolari può favorire l’emergere di nuove industrie legate al riciclo, al ripristino e alla produzione di beni e servizi sostenibili. Inoltre, l’innovazione tecnologica è fondamentale per sviluppare soluzioni creative per affrontare sfide legate all’economia circolare, come il riciclo di materiali complessi e la progettazione di prodotti più durevoli e facilmente riparabili.
Sfide nei paesi in via di sviluppo: Nei paesi in via di sviluppo, la gestione dei rifiuti è spesso carente, con conseguenze gravi per l’ambiente e la salute pubblica. L’adozione di pratiche circolari può aiutare questi paesi a gestire meglio i loro rifiuti e a creare opportunità economiche attraverso il riciclo e il riutilizzo dei materiali. Tuttavia, è importante garantire che questa transizione sia inclusiva e non escluda i settori più vulnerabili della società.
Collaborazione e coordinamento globale: Affrontare le sfide legate all’economia circolare richiede una collaborazione e un coordinamento globali senza precedenti. I problemi legati alla gestione delle risorse e alla riduzione dei rifiuti non si fermano alle frontiere nazionali e richiedono azioni coordinate a livello internazionale. La condivisione di conoscenze, tecnologie e risorse è fondamentale per accelerare la transizione verso un’economia circolare globale e garantire che nessun paese venga lasciato indietro.
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