La classifica di circolarità nelle principali cinque economie dell’Unione europea è basata su sette indicatori come esempi di economia circolare. Il tasso di riciclo complessivo dei rifiuti, urbani e speciali. Il tasso di utilizzo di materia proveniente dal riciclo. La produttività delle risorse. Il rapporto fra la produzione dei rifiuti e il consumo di materiali.
La quota di energia da fonti rinnovabili sul consumo totale lordo di energia. La riparazione ed il consumo di suolo. L’Italia e la Francia sono i Paesi che fanno registrare le migliori performance di circolarità, totalizzando 19 punti ciascuno.
In seconda posizione, staccata di tre punti, si attesta la Spagna con 16 punti.
Decisamente più contenuto è l’indice di performance di circolarità della Polonia e della Germania che ottengono, rispettivamente 12 e 11 punti.
Interessante è anche osservare il trend di circolarità che permette di capire quale Paese abbia fatto registrare il maggiore incremento nelle proprie performance negli ultimi cinque anni.
Gli indicatori presi come riferimento sono quelli utilizzati per la classifica precedente. Parlando di esempi di economia circolare L’Italia è in testa per i trend di circolarità delle cinque principali economie europee.

Il nostro paese ottiene 20 punti e stacca di quattro Germania e Polonia, classificate in seconda posizione.
Spagna e Francia hanno totalizzato solo 14 punti. Raddoppiando l’attuale tasso di circolarità, a livello globale si potrebbero tagliare ben 22,8 miliardi di tonnellate di gas erra.
Ecco alcuni esempi che spiegano perché. Per i metalli ferrosi il riciclo comporta un impatto stimato tra il 10 e il 38% rispetto a quello derivante dalla produzione del ferro/acciaio da materie prime vergini e tra il 3,5 e il 20% rispetto a quello generato dalla produzione dell’alluminio da materia prima vergine.
Fonte: Circulareconomynetwork Rapporto-sulleconomia-circolare-2022-CEN