Esempio di economia circolare

Economia circolare e sostenibilità

I principi guida e gli esempi di Economia Circolare possono sembrare a molti un semplice esercizio teorico svolto da chi nutre la speranza di costruire un “Mondo Migliore”. Ma impossibile da realizzare tramite progetti concreti. Questo dubbio legittimo è fortunatamente smentito dalla realtà. infiniti esempi di economia circolare che dimostrano come, non solo Start Up e Centri di Ricerca stiano ottenendo risultati industrializzabili di progetti di Economia Circolare.

Anche le aziende di settori merceologi diversi, supportate dalla ricerca, stanno trasformando i propri scarti di produzione in nuovi prodotti. Hanno ottenendo così importanti benefici economici oltre che ambientali. In questo articolo ne citerò solo alcuni, ma invito i lettori a ricercare “buone pratiche di Economia Circolare” applicata al proprio settore di business.

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Ecco un esempio di economia circolare

Ferrero utilizza la nocciola come materia prima, per la quale è leader assoluto utilizzando il 32% della produzione mondiale. Va però tenuto conto che meno della metà della nocciola è utilizzabile, in quanto il 55% è composto dal guscio. Questa importante quantità di scarto è normalmente utilizzato come combustibile per produrre energia.

Grazie agli studi avviati con università e centri di ricerca internazionali, Ferreo ha messo a punto un processo in grado di estrarre dal guscio il 20% di una fibra prebiotica molto interessante, l’Axos. Questa fibra ha proprietà antiossidanti ed effetti benefici su sistema immunitario, cardiovascolare e sul metabolismo dei lipidi.

Fonte: Rinnovabili.it

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Economia circolare e sostenibilità​ nel dettaglio

L’economia circolare e la sostenibilità rappresentano due concetti fondamentali nel contesto attuale, caratterizzato da crescenti preoccupazioni riguardo all’esaurimento delle risorse naturali, all’inquinamento ambientale e ai cambiamenti climatici. Questi due approcci sono strettamente interconnessi e mirano a promuovere un modello economico più equo, efficiente e rispettoso dell’ambiente.
L’economia circolare si basa sull’idea di ridurre al minimo il consumo di risorse, il rifiuto di materiali e l’emissione di rifiuti, promuovendo invece la riparazione, il riutilizzo, il riciclo e il recupero dei materiali. Questo modello si distingue dall’approccio lineare tradizionale, che prevede l’estrazione di risorse, la produzione, l’uso e lo smaltimento finale dei prodotti. Nell’economia circolare, i materiali vengono mantenuti in circolazione il più a lungo possibile attraverso cicli di vita prolungati e strategie di gestione dei rifiuti mirate.
Un aspetto chiave dell’economia circolare è la progettazione dei prodotti pensata per facilitare il riutilizzo, il riciclo e la scomposizione in materiali recuperabili. Questo richiede una collaborazione tra produttori, consumatori, governi e altri attori per sviluppare normative, incentivi e infrastrutture che favoriscano la transizione verso un’economia più circolare.
La sostenibilità, d’altra parte, riguarda la capacità di soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri bisogni. Questo concetto abbraccia non solo l’aspetto ambientale, ma anche quello sociale ed economico. La sostenibilità ambientale si concentra sull’uso responsabile delle risorse naturali, sulla conservazione della biodiversità e sulla riduzione dell’impatto ambientale delle attività umane.
Un elemento fondamentale della sostenibilità è il concetto di “triplice bottom line”, che valuta le prestazioni di un’azienda non solo in base al profitto finanziario, ma anche in base al suo impatto sociale e ambientale. Le aziende sostenibili integrano la responsabilità sociale e ambientale nelle loro operazioni, adottando pratiche come l’efficienza energetica, la riduzione delle emissioni di gas serra, l’uso responsabile delle risorse idriche e la gestione responsabile dei rifiuti.

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L’economia circolare e la sostenibilità si influenzano reciprocamente: l’adozione di pratiche circolari può contribuire a ridurre l’impatto ambientale e promuovere la sostenibilità, mentre l’adozione di approcci sostenibili può favorire la transizione verso un’economia più circolare. Ad esempio, l’uso di energie rinnovabili e materiali riciclati può ridurre l’emissione di gas serra e la dipendenza dalle risorse non rinnovabili, promuovendo al contempo l’efficienza e la resilienza economica.
L’adozione diffusa di pratiche edificanti un’economia circolare e sostenibile richiede un impegno a livello globale e una collaborazione tra settori pubblici e privati, così come un cambiamento culturale e comportamentale a livello individuale e collettivo. I governi possono svolgere un ruolo chiave nell’istituire politiche e regolamenti che incentivino e supportino la transizione verso un’economia più circolare e sostenibile, mentre le aziende possono guidare l’innovazione e l’adozione di pratiche sostenibili attraverso la ricerca e lo sviluppo, la progettazione dei prodotti e la gestione responsabile della catena di approvvigionamento.
In conclusione, l’economia circolare e la sostenibilità rappresentano non solo un imperativo ambientale, ma anche un’opportunità economica e sociale per creare un futuro più equo, prospero e resiliente per le generazioni presenti e future. La sfida è ora adottare e implementare le politiche e le pratiche necessarie per rendere questa visione una realtà.

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Economia circolare e lineare altro paradigma!

L’economia circolare si basa sul principio di mantenere in circolazione le risorse già presenti nel sistema anziché consumarle e gettarle via. In questo modello, i materiali e i prodotti sono progettati per essere riutilizzati, riciclati o riparati, in modo da prolungarne il ciclo di vita e ridurre al minimo il rifiuto. Questo approccio mira a ridurre l’estrazione di risorse naturali, il consumo di energia e la produzione di rifiuti, promuovendo al contempo l’innovazione e la creazione di nuove opportunità economiche.
Al contrario, l’economia lineare è basata sul modello tradizionale di “prendi, produci, consuma e getta via”, dove le risorse sono estratte, trasformate in prodotti, utilizzate e infine smaltite come rifiuti. Questo modello ha portato a un’eccessiva dipendenza dalle risorse naturali, alla produzione di enormi quantità di rifiuti e all’inquinamento ambientale.
Nel contesto dell’economia circolare, la progettazione dei prodotti gioca un ruolo chiave. I prodotti devono essere concepiti in modo da essere facilmente riparabili, riutilizzabili e riciclabili. Inoltre, l’adozione di pratiche come il riciclo dei materiali, la produzione decentralizzata e la condivisione delle risorse diventano fondamentali per creare un sistema economico più sostenibile.L’economia circolare promuove anche modelli di business innovativi, come il leasing di prodotti, i mercati del riuso e le piattaforme di condivisione, che consentono di massimizzare l’utilizzo delle risorse esistenti e ridurre la produzione di rifiuti.
Da un punto di vista ambientale, l’economia circolare offre numerosi vantaggi, tra cui la riduzione dell’estrazione di risorse naturali, la diminuzione dell’inquinamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici. Inoltre, promuove la conservazione della biodiversità e la tutela degli ecosistemi, contribuendo così a garantire un futuro sostenibile per le generazioni future.
Tuttavia, l’adozione diffusa dell’economia circolare presenta ancora delle sfide. È necessario superare barriere come la mancanza di incentivi economici, la scarsa consapevolezza e la resistenza al cambiamento da parte delle imprese e dei consumatori. Inoltre, sono necessari investimenti significativi in ricerca e sviluppo per sviluppare nuove tecnologie e processi che rendano l’economia circolare più efficiente ed efficace.
In conclusione, l’economia circolare rappresenta un paradigma alternativo e più sostenibile rispetto al modello lineare tradizionale. Attraverso l’adozione di pratiche e politiche volte a promuovere il riutilizzo, il riciclo e la riduzione dei rifiuti, è possibile creare un’economia più resiliente, efficiente e rispettosa dell’ambiente. Tuttavia, per realizzare pienamente il potenziale dell’economia circolare, è necessario un impegno coordinato da parte di governi, imprese e cittadini.

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Economia lineare non và bene

Nell’economia lineare, le risorse sono utilizzate, trasformate e quindi eliminate in modo relativamente rapido, senza un efficace riciclo o riutilizzo. Ciò porta a diversi impatti negativi sull’ambiente:
  1. Spreco di risorse: Nell’economia lineare, le risorse sono spesso utilizzate in modo inefficiente, con conseguente spreco di materie prime non rinnovabili come petrolio, gas naturale, minerali e acqua.

  2. Inquinamento: L’estrazione, la produzione e lo smaltimento dei materiali e dei prodotti nell’economia lineare possono causare inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo. Le emissioni di gas serra e i rifiuti tossici sono particolarmente problematici.

  3. Perdita di biodiversità: La distruzione degli habitat naturali per fare spazio a infrastrutture e attività industriali contribuisce alla perdita di biodiversità. Questo impatta negativamente sugli ecosistemi locali e globali.

  4. Cambiamenti climatici: L’economia lineare è spesso collegata a un’elevata produzione di emissioni di gas serra, contribuendo così ai cambiamenti climatici e all’innalzamento delle temperature globali.

  5. Saturazione dei rifiuti: Lo smaltimento dei rifiuti prodotti dall’economia lineare crea problemi di gestione dei rifiuti, con discariche e inceneritori che possono contaminare il suolo, l’acqua e l’aria circostanti.

Queste problematiche ambientali hanno portato a un crescente interesse per un’economia circolare, che mira a ridurre gli sprechi e massimizzare il riutilizzo, il riciclo e il ripristino delle risorse. In tal modo, si cerca di mitigare gli impatti negativi sull’ambiente e di promuovere uno sviluppo più sostenibile ed equo.

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